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EFFE e i suoi partner europei mobilitati per garantire l’inclusione dei PHS nella strategia europea per l’assistenza

5 Ottobre 2022

Il 29 settembre 2022, insieme ad EFFAT, EFSI e UNI Europa abbiamo co-organizzato un evento incentrato sulle opportunità che la strategia europea per l’assistenza offre al settore PHS. Tenutosi al Parlamento europeo sotto gli auspici dell’eurodeputata Sirpa Pietikäinen, questo evento di rilievo ha riunito rappresentanti della Commissione europea, del Parlamento, delle organizzazioni della società civile e degli stati membri.

Le personalità politiche presenti hanno incoraggiato la Commissione e il Consiglio a rafforzare la loro collaborazione con le parti sociali del settore PHS per andare nella direzione giusta. Marion Finke, membro del gabinetto della vicepresidente Dubravka Šuica, ha sottolineato l’enorme potenziale del settore PHS nel soddisfare la crescente domanda di manodopera su scala europea.

In seguito, l’europarlamentare e vicepresidente del Parlamento europeo Evelyne Regner (Gruppo socialdemocratici), ha accolto con favore le disposizioni della strategia europea per l’assistenza, sebbene abbia insistito sull’importanza di conoscere più approfonditamente il settore e di cambiare la cultura relativa all’assistenza e alla sua componente umana.

Eurodeputata Véronique Trillet-Lenoir (RENEW)

L’eurodeputata Véronique Trillet-Lenoir (Renew) ha evidenziato inoltre l’importanza della lotta contro il lavoro irregolare. L’eurodeputata Eugenia Rodríguez Palop (Gruppo GUE/NGL) ha insistito sulla necessità che gli stati membri ratifichino la convenzione 189 dell’OIL per migliorare le condizioni di lavoro per il personale, come ha fatto la Spagna.


Eurodeputata Eugenia Rodríguez Palop 

Dopo gli interventi degli europarlamentari, le parti sociali PHS hanno presentato la loro dichiarazione congiunta sulla strategia per l’assistenza. Chiedono alla Commissione europea di riconoscere i settori PHS per quello che sono e di considerarne i lavoratori con l’attenzione che meritano. Chiedono poi una revisione delle definizioni affinché i servizi alla persona e alla famiglia siano più chiaramente inclusi nelle proposte delle raccomandazioni. Per tutelare ulteriormente i diritti e le condizioni di lavoro dei lavoratori PHS, le parti sociali incoraggiano gli stati membri a rafforzare le possibilità di contrattazione collettiva delle parti sociali. Richiedono altresì che venga creato un quadro politico volto ad intensificare la lotta contro il lavoro irregolare, che è molto diffuso nel settore PHS e non sufficientemente presente nella strategia europea della Commissione. Questa osservazione ha permesso di suscitare un’attenzione particolare sul modello di lavoro diretto, che è essenzialmente legato al lavoro irregolare.

Successivamente, Lilana Keith, rappresentante di PICUM, ha sottolineato che i lavoratori migranti dovrebbero essere presi in considerazione nel contesto del dialogo sociale settoriale per garantire una loro rappresentanza diretta. In effetti, oltre alle condizioni di lavoro già precarie nel settore, i lavoratori migranti sono esposti ad ulteriori difficoltà dovute alle peculiarità legislative e nazionali (ovvero permessi, condizioni di ammissione, etc.).

In seguito, sono state poste delle domande alle parti sociali sulle buone prassi del settore PHS come i voucher esistenti in Belgio o la creazione in Francia di contratti collettivi specifici per il modello di lavoro diretto.

In chiusura, Lieve Verboven, Direttrice dell’ufficio OIL per l’Unione europea e i paesi del Benelux, ha elencato le “5 R” di cui ha bisogno il settore PHS, ovvero: riconoscimento, riduzione e ridistribuzione dell’assistenza non retribuita, ricompensa per il lavoro svolto e rappresentanza. Ha aggiunto che il settore potrà contare sul sostegno dell’OIL per un’estensione del lavoro formale e delle migliori condizioni di lavoro.

Troverete qui maggiori informazioni sulla dichiarazione congiunta delle parti sociali PHS.

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