Il 22 maggio scorso a Bruxelles, la seconda sessione plenaria del progetto PHS Dialogue ha rappresentato una tappa fondamentale per il settore dei servizi alla persona e del lavoro domestico in Europa. Promossa dai partner sociali europei – EFFAT, EFFE, EFSI e Uni Europa – l’iniziativa ha riunito i membri delle rispettive organizzazioni intorno a un obiettivo comune: gettare le basi per un dialogo sociale strutturato a livello dell’Unione Europea.
Le organizzazioni sindacali e datoriali del settore, membri delle nostre federazioni, si sono incontrate per confrontarsi, far avanzare il dibattito, condividere buone pratiche e portare alla luce le realtà, le problematiche e i bisogni specifici del settore. Il loro contributo ha permesso di rafforzare il programma di lavoro e alimentare le riflessioni in vista del prossimo progetto ScaleUp.
Questo settore, che conta oltre 10 milioni di lavoratori nell’UE, svolge un ruolo essenziale nella coesione sociale, garantendo supporto, autonomia e dignità a milioni di cittadini. Tuttavia, continua ad essere sottorappresentato nelle politiche pubbliche, sia a livello nazionale che europeo.
Al centro del dibattito, una convinzione condivisa: lo sviluppo di un dialogo sociale europeo è indissociabile dal rafforzamento del dialogo sociale nazionale. I due livelli sono strettamente interconnessi e devono procedere in maniera coordinata per affrontare in modo efficace le sfide del settore: carenza di manodopera, lavoro non dichiarato, condizioni precarie, riconoscimento delle qualifiche…
L’EFFE, che rappresenta i datori di lavoro privati a livello europeo, ha ribadito l’importanza di dare voce a milioni di datori di lavoro “atipici”, spesso invisibili nei quadri istituzionali. Il loro riconoscimento da parte della Commissione europea e degli Stati membri è una condizione essenziale per l’inclusione del settore nelle politiche sociali dell’Unione.
Durante la sessione sono stati presentati i risultati concreti del lavoro svolto negli ultimi mesi:
I partner del progetto hanno inoltre messo in evidenza il lavoro di mappatura degli attori sociali nei 27 Stati membri, nonché la diffusione di un’indagine europea che ha raccolto oltre 6.500 contributi, tra cui molti da parte di datori di lavoro privati. Queste azioni dimostrano un impegno concreto per strutturare e professionalizzare il settore.
Sulla scia di questa mobilitazione e dei progressi ottenuti, i partner sociali lanciano ufficialmente la nuova fase del loro impegno comune: il progetto ScaleUp. L’obiettivo è chiaro: rafforzare la strutturazione del settore e sostenere la crescita degli attori nazionali, affinché ciascuno possa agire nel proprio contesto, in linea con una visione europea condivisa.
Il settore dei servizi alla persona e del lavoro domestico merita un riconoscimento all’altezza del suo impatto quotidiano sulla vita di milioni di europei. Il dialogo sociale – europeo e nazionale – è la chiave per ottenere questo riconoscimento, costruire soluzioni sostenibili e promuovere politiche sociali inclusive in tutta l’UE.